domenica 2 gennaio 2011

Morte ai film

Recentemente Rete4 ha trasmesso la triologia de Il Padrino, celebri pellicole sulla storia della mafia ad opera del regista statunitense Francis Ford Coppola. Questi film sono da considerare parte di una delle pagine più belle della storia del cinema mondiale, che ha visto interpretare le più grandi star americane quali Marlon Brando, Al Pacino, Robert De Niro e Robert Duvall. Durante il corso della messa in onda però, ho notato un particolare rilevante e ahimè triste, in quanto abominevole rovina delle storiche pellicole che riguardano soltanto le prime due parti della saga della famiglia Corleone: il rifacimento del doppiaggio. Codesto, è stato rifatto completamente, stravolgendo di conseguenza la versione originale dei primi due capitoli in cui lo spettatore si identificata nelle voci storiche ed originali che per anni vi hanno fatto parte.
Non è la prima volta che succede questa cosa negli ultimi anni, è capitato al più bel film della storia del cinema C'era una volta in America di Sergio Leone, in cui in una nuova edizione, anche in questo caso il doppiaggio è stato completamente rifatto dai nuovi doppiatori italiani. Nulla da dire sull'operato di questi ultimi professionisti, ma è incomprensibile come il protagonista del film Noodless, interpretato da uno straordinario  Robert De Niro del film, doppiato dalla bellissima voce di Ferruccio Amendola, improvvisamente lo si senta dialogare con una voce diversa rispetto a quella classica e storica originale. L'opera cinematografica, in questi casi perde la sua natura vera e propria, e lo spettatore si trova di fronte un film in parte diverso rispetto al quale si era abituati a vedere. Questa non è la sola pecca che decreta la rovina di un film, perché l'altro aspetto riguarda la rimasterizzazione che è divenuta un uso comune. Da un po'di tempo a questa parte infatti, film usciti nelle sale cinematografiche agli inizi degli anni '90 e nel corso degli '80 che vengono rispoposti in televisione, vengono completamente rimasterizzati. Cosa vuol dire tutto ciò? Facciamo prima una semplice premessa.
Un film di quegli anni visto ai nostri occhi oggi come oggi, apparirebbe non certo recente date le inquadrature e il modo di girare tipico dell'epoca (senza dubbio differente rispetto a oggi), e proprio questo sarebbe il bello, perché un film riguarda il contesto storico in cui è stato girato, e modificarlo al digitale dando ad esso le sembianze contemporanee è un errore madornale. E' successo anche qualche giorno fa, quando in tv è stato trasmesso un classico film leggero che ogni anno, durante il periodo natalizio è da sempre proiettato: Una poltrona per due di John Landis con Eddie Murphy. La pellicola è stata sempre strasmessa normalmente fino a l'altro giorno, quando vedendo scorrerlo, ho notato la completa rimasterizzazione che rallentava le scene, modificandone la visione e la linearità, decretandone il capovolgimento e la rovina.
La rimasterizzazione è adottata soprattutto nella musica, dove il danno si nota maggiormente rispetto ai film, perché una canzone rimasterizzata dura di più in confronto alla versione originale perché essendo ritoccata, scorre più lentamente, la voce si modella facendosi più cupa, e alcuni strumenti incisivi che abbelliscono il pezzo non si sentono più, dando spazio enorme e fin troppo ai bassi.
Ma torniamo ai film, e descriviamo la ciliegina sulla torta che decreta la definitiva morte durante la messa in onda televisiva, ossia: l'interruzione bombardante della pubblicità. Le prime volte in cui questa venne adottata per la prima volta fu nelle reti Fininvest che provocarono l'ira del regista Federico Fellini nei confronti di Silvio Berlusconi, presidente del netwoork televisivo dell'epoca. A quei tempi, sul finire degli anni '80 e durante l'arco dei '90, erano tre gli stacchi pubblicitari nei film che venivano trasmessi, un numero assai esiguo rispetto ad oggi, senza contare che fra l'altro, i minuti in cui la pubblicà imperversava erano minori rispetto ai tempi odierni.
Si salvava solamente la Rai, che aveva un solo stacco pubblicitario tra il primo e il secondo tempo e dove soprattutto, i titoli di coda delle pellicole scorrevano sino alla fine, senza venir tagliati. Perché eliminare i titoli di coda equivale a tagliare una parte del racconto. Anche oggi invece la Rai ha adottato questa politica dove i film vengono ininterrottamente tagliati a causa di diversi break pubblicitari. Un omicidio vero e proprio che deturba il livello artistico del medesimo film e che fa passare la voglia al telespettatore di seguirli.
Le uniche volte in cui un film viene proiettato per intero, magari in versione originale (ossia senza rimasterizzazione e nuovo doppiaggio) e sino al termine dei titoli di coda è durante la notte, non prima però delle 2,00. E anche bei film aggiungerei. Solo che non tutti hanno la possibilità di accendere e guardare la tv a notte fonda.
Con l'avvento prima degli stacchi pubblicitari, poi dei tagli ai titoli di coda, poi della rimasterizzazione e dello stravolgimento finale col doppiaggio completamente rieseguito, alcuni film oggi sono praticamente stati mandati al rogo. E non è solo colpa della televisione. Sono le industrie cinematografiche che decidono come e quando rimasterizzare e stravolgere il doppiaggio, stampando per il mercato nuove versioni in dvd di alcuni film leggendari come Balla coi lupi o Taxi Driver (per fare due esempi) in cui vengono cambiate persino le storiche locandine originali. L'unico vero modo sicuro per essere garantiti di vedere un film in modo originale, senza deformazioni e storpiature, è quello di acquistare ai mercatini dell'usato le vecchie videocassette per VHS, che con la scusa del progresso e del mito dello sviluppo, non vengono riproposte sul mercato ma rimangono tali come mamma le ha fatte, anche se prima o poi si estingueranno pure loro. Ma per ora accontentiamoci di questo, perché tanto prima o poi, speriamo prima che dopo, questo tipo di politica morirà assieme allo sviluppo che ha ucciso tutto ciò che per strada si è ritrovato di fronte al suo mortale cammino.

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