martedì 4 gennaio 2011

Nella televisione italiana

Sono convinto, ovviamente nel mio piccolo, che la mia generezione, quella nata nel 1980/81, possa affermare che, se cresciuta con l'ausilio della televisione, possa sostenere quanto quest'ultima fosse (all'epoca) uno strumento educativo e interessante, e che abbia contribuito, anche se in parte, a sviluppare un linguaggio decoroso.
La tv dell'epoca, tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, trasmetteva non solo bei programmi, ma anche un numero elevato di film, notevolmente belli. E non parlo solamente della televisione di Stato, la Rai, ma anche dell'allora Fininvest, oggi Mediaset. Il neetwork berlusconiano per tre diverse stagioni, trasmise la serie televisiva I ragazzi della terza C, un telefilm che ha divertito intere generazioni, divenendo a suo volta un cult. Ha trasmesso inoltre Happy Days, Don Tonino col duo Gigi e Andrea che all'epoca erano divertenti e che appassionavano il telespettatore con le loro celebri gag. Per non parlare di Chiara e gli altri con Alessandro Haber e Ottavia Piccolo, che era tutt'altro che volgare, rappresentando la classica famiglia media italiana, coi rispettivi problemi da affrontare nella società. Trovo che fossero diseducativi programmi quali Drive in, o la serie tv interpretata da Cristina D'Avena Kiss me Licia, pacchiana e abominevole trasportazione del celebre e orrendo cartone animato che all'epoca calcava il palinsesto televisivo. I pomeriggi in più, erano dedicati alla messa in onda di cartoni animati decenti, e non come adesso dei deliri degli ospiti delle trasmissioni di Maria De Filippi su Canale 5 e di Monica Setta su Rai2, trasmissioni dedite a rincoglionire gli spettatori e a confondere i più piccoli che, si sa, a quell'orario sono davanti al video che assorbono gli scleri e le cazzate dei conduttori e degli stessi ospiti in studio. La Rai trasmetteva trasmissioni di approfondimento giornalistico a cura di giornalisti quali Gianni Minà, Sergio Zavoli ed Enzo Biagi, e a sua volta la Fininvest faceva la stessa cosa con Giorgio Bocca e Guglielmo Zucconi. La sera, alle 20,30 venivano trasmessi bellissimi film, e persino alle 22,30 o alle 23,00. Non eravamo contaminati dal virus del batti e ribatti dei politici in trasmissioni come BallaròMatrix, dove i conduttori non sono altro che inermi leccapiedi al cospetto del potente politico di turno. Il venerdì sera, su Rai1, venivano trasmessi film/cartoni animati della Dysney nella rassegna Cinema insieme, altre volte, una volta alla settimana ,si rendeva omaggio a un grande regista italiano in cui veniva trasmesso uno dei suoi film per un certo periodo di tempo. Sulla Fininvest, Maurizio Seymandy conduceva una rubrica cinematografica dal titolo Cinema é. Su Telemontecarlo, Red Ronny, che non è certo un genio, ma quantomeno capisce qualcosa in materia musicale, conduceva quotidianamente il programma Help, in cui offriva la possibilità a gruppi e cantautori emergenti, di eseibirsi in televisione per farsi notare dal pubblico e dalle case discografiche. La Rai produceva e trasmetteva sceneggiati quali Pinocchio di Luigi Comencini, e sempre dello stesso regista, Cuore, tratto dall'omonimo libro dello scrittore torinese Edmondo De Amicis. Nel 1989 venne trasmesso il film tv I promessi sposi di Salvatore Nocita, con un grande Alberto Sordi, stabilendo un momento alto come grado di cultura che riguardava la televisione di Stato.
Oggi invece ci troviamo di fronte a messe in onda di trasmissioni pomeridiane in cui si parla di incesto, tradimenti, chirurgia plastica, depressione, cambio di sesso, senza pensare che a quell'ora, millioni di bambini ingenui, seguono la televisione che confonde e deturpa il loro cammino. Se un tempo al pomeriggio trasmettevano L'albero azzurro e Bim bum bam, oggi ci sono Pomeriggio sul due e Pomeriggio cinque, simboli di giornalismo (si fa per dire) di stampo suicida assassino nei confronti delle fasce meno acculturate. Se un tempo noi ragazzini ridevamo alle battute dei film dei grandi e indimenticabili Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, e di Bud Spencer e Terence Hill, oggi si deve fare i conti coi cinepanettoni cazzari, volgari dediti a un pubblico ignorante e analfabeta che ci costringe a subirne la messa in onda, che già di per sé è un affronto alla dignità dell'uomo. Erano di gran lunga molto meglio i film di Renzo Montagnani, Lino Banfi e Alvaro Vitali, che quantomeno avevano una storia in sé e offrivano battute che facevano ridere.
Oggi invece, ci ritroviamo problemi da neurodeliri al pomeriggio, giustificazioni per aver contribuito a rovinare il nostro Paese da politici quali Fassino e Bondi la sera, Bruno Vespa che si diverte e si eccita in studio per non fare nulla, Giovanni Floris che con il suo sorrisino buonista lo mette nel posto a tutti quanti, Alessio Vinci che si commenta da solo e il peggio, del peggio sempre peggio...
Si stava meglio quando si stava peggio non è poi così una frase fatta tanto per dire...

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