mercoledì 5 gennaio 2011

Pippo Fava: Ricordo indelebile

Ventisette anni fa, lo scrittore e più importante giornalista contro la mafia, Giuseppe Fava, detto Pippo, veniva ucciso a colpi d'arma da fuoco dalle mani di Cosa nostra nella città di Catania, dove svolgeva il ruolo di direttore del periodico I Siciliani, ove, con la sua penna audace, non risparmiava critiche, descrivendo fatti, formandodo ipotesi e prove sull'espandersi del potere mafioso nella città, che ai tempi veniva definita quasi un'oasi di pace, in cui l'impronta della mafia stessa (alcuni sostenevano) era completamente assente.
"LaVoce Quotidiana" non dimentica il suo esempio etico di giornalismo, il suo impegno e coraggio morale, il suo bel volto espressivo siciliano di uomo onesto, che non è mai sceso a compromessi, anzi, li ha sempre aspramente rigettati al mittente. Un signore che ha lasciato sui propri passi un'impronta significativa raccolta da non poche persone.
Un giornalista nel vero senso del termine, che svolgeva il proprio mestiere con passione e dedizione assoluta, essendo egli stesso l'esempio chiaro e spontaneo di uomo professionale, il cui lavoro lo ha sempre dedicato al servizio del lettore. Un uomo che sapeva i rischi che correva nello scrivere dettagliatamente di mafia nei suoi articoli e durante gli interventi pubblici. Un uomo che nonostante la paura, ha perseverato ostinatamente verso la direzione che più gli sembrava giusta e corretta da percorrere. Un uomo onesto, responsabile, a cui è stata tappata la bocca per sempre. Che ha lasciato e lascia tutt'ora un vuoto indelebile a noi giovani che forse, se oggi fosse ancora qui insieme a noi, potremo avere come punto di riferimento. Un uomo colto che aveva capito tutto in anticipo sulla mafia. Un uomo scaltro ed arguto. Un vero intellettuale, oltre che giornalista. Giuseppe Fava che lascia un bell'esempio a noi tutti, patrimonio di comportamento civile e onesto che ha lasciato un ricordo indelebile nel tempo.

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