venerdì 19 novembre 2010

Bono Vox: Il lato umano (ma non troppo...)

   

Aveva un'espressione buffa e quasi ingenua, quando assieme al suo gruppo, gli U2, senza tanti vistuosismi musicali, componeva delle belle canzoni, molto dirette e semplici, con una calda voce che accompagnava i brani. Questo, per tutto l'arco degli anni '80, dove iniziarono la carriera prima influenzati dal genere punk, poi  rock e successivamente accostato a sonorità bluseggianti, coronato dall'album, uscito contemporaneamente al film documentario "Rattle and Hum", che racchiude l'importante tour negli Usa nel biennio 87/88, con l'aggiunta di nuovi brani inediti. Dopo la caduta del muro di Berlino, il gruppo continuò a esibirsi eseguendo i migliori brani di tutto il decennio precedente, finché non tornarono in sala d'incisione, in un quartiere della ex Berlino est, per registrare l'album che diede una svolta radicale al loro stile musicale, nel costume e soprattutto nel carattere dell'intera band. Si tratta di Achtung baby, uscito per il mercato nell'autunno del 1991.
Al primo ascolto, si nota immediatamente quanto l'album sia notevolmente differente rispetto agli altri, le sonorità sono più complesse, e si comprende che attorno alla realizzazione dell'Lp ci sia stato un lavoro ben accurato nei minimi particolari. Le sonorità sono meno immediate e più complesse, come la chitarra perennamente distorta ed arricchita dall'uso dell'elettronica. Il risultato è buono, se si pensa che l'intera band ha saputo distinguersi in vari generi, dando a se stessa una notevole svolta musicale, ma lo stesso non vale per i componenti, soprattutto per l'indiscusso leader carismatico, all'anagrafe, Paul David Hewson, in arte, Bono Vox. Da allora, il suo atteggiamento, un tempo più mite e umile agli occhi della stampa e dell'opinione pubblica, ha fatto un salto clamoroso. Si è completamente trasformato nella classica rock star dalla quale sembrava volersi smarcare, secondo le sue passate dichiarzioni in merito.
In virtù dello Zoo Tv tour, che promosse l'album, creò un suo alterego, "The fly", nel quale impersonava la star consumata dal successo e dalla ricchezza, con un look più da marionetta che da cantante impegnato.
I tour che seguirono da lì in poi, furono una bagarre di luci e gigantesche impalcature con annessi diversi maxischermi, in cui più che la musica, il centro della scena era lui, che anzichè cantare, si cimentava a fare il bulletto da palco che ballava e correva, in cui la voce si sentiva a malapena, e per di più cominciava a voltargli le spalle. Da ricordare ad esempio il Pop Mart tuor che seguì per l'Lp PoP del 1997, un disco puramente elettronico, in cui la voce del leader era perennemente "modellata" al computer per camuffare le stonature e l'abbassamento drastico che con gli anni essa subì. Contemporaneamente, si dedicò alla causa umanitaria dei paesi del terzo mondo, col pallino fisso dell'Africa, ma dove i popoli vengono costantemente messi in secondo piano rispetto a lui, che deve farsi notare a tutti i costi, con gli occhiali da sole colorati e i capelli tinti per mascherare la vera età, vivendo sospeso nell'isola che non c'è, con la fobia d'invecchiare, dando conferma di essere seriamente malato di una sorte di sindrome di Peter Pan acuta. E' completamente agli antipodi rispetto a Bob Dylan, che contiua a fare concerti senza calcare palcoscenici faraonici e conducendo una vita discreta, senza tanti clamori. Stesso discorso vale per Mike Jagger, che seppure rock star, sul palco canta, non recita la parte dell'uomo umanitario votato al cristianesimo militante, senza nascondere la vocazione alla sconvoltura nell'arco della propria esistenza. Mike Jagger coi suoi pregi e difetti non si nasconde ed è diretto, mentre Bono è un personaggio defilato, costruito, una specie di Narciso con la mania di farsi fotografare dai grandi giornali internazionali e finire nella prima pagina di copertina, quando va a parlare coi potenti della terra per tentare (lui sostiene) di sensibilizzarli sulla questione africana.
Da arrogante e spavaldo qual è diventato, (facile verrebbe da dirsi, con tutto il patrimonio che possiede) s'inviperisce come un'attricetta viziata che sbatte la porta quando qualcuno gli "ruba" la scena.
Da ricordare, per rendere l'idea, che nel 2002, durante una serata, mentre il bravo chitarrista della band, The Edge, teneva un discorso, Bono, probabilmente alterato s'intromise e davanti ai presenti disse rabbiosamente: "Zitto tu! che sei solo il chitarrista".
Tra l'altro ci sono alcune ombre che avvolgono la sua persona, una fra tutte, quella di aver comprato delle azioni Microsoft, facendo piombare su di sé una serie di logici punti interrogativi.
Credo che bisogna stare all'erta e in guardia nei confronti di questi tipi di personaggi mediatici e idoliati, perché la loro sembra essere una facciata, una recita che nasconde parecchie anomalie, se non scheletri nell'armadio.

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