lunedì 8 novembre 2010

Partito S.p.A. : ovunque tu sia

                                        
                              
I partiti politici italiani hanno messo mani in quasi tutti i setttori della vita pubblica. Si spartiscono fra l'altro la Rai TV, occupano interamente entrambi i rami del Parlamento, e i suoi membri siedono al tavolo del Consiglio dei Ministri. Promuovono e rimuovono nomine nel settore sanitario, nelle università e in parte, nel Consiglio Superiore della Magistratura. La chiesa, dal canto suo, condiziona le scelte del parlamento e del governo, opponedosi ad esempio alle coppie di fatto, alla fecondazione assistita, o più semplicemente, al testamento biologico.
L'unico Presidente del Consiglio dei Ministri, poi divenuto Presidente della Repubblica, (con la parentesi di Ministro del tesoro nel Governo Prodi I) a non essere mai stato eletto nè alla Camera dei Deputati, nè al Senato della Repubblica, è stato Carlo Azeglio Ciampi. Una media misera, anzi unica, se contiamo che i Presidenti della Repubblica in Italia sono stati undici, mentre i governi sulla sessantina, e di questi ultimi solamente sei sono stati laici: Spadolini I e II, Craxi I e II, Amato I e II, e infine Ciampi.
La chiesa italiana e il Vaticano, hanno da sempre condizionato la politica e di conseguenza la vita pubblica, scordandosi che la loro unica missione sia quella di interessarsi alle anime. Che possano esprimere opinioni o giudizi in merito è lecito, non c'è dubbio, ma dovrebbero limitarsi alla cura dello spirito stesso, senza intromettersi nella politica.
A quello ci pensa il Parlamento, che detiene il potere legislativo (cioè, di fare le leggi), che viene eletto dal popolo, ossia noi cittadini, lo dice la Costituzione.
La chiesa, con annesso i vari circoli e associazioni che la rappresentano, dovrebbe svolgere la funzione che è sulla carta, ossia, di raccogliere attorno a se i suoi fedeli per la cura dello spirito. Non lo dico con rabbia, ci mancherebbe, ma con la convinzione che la reilgione in sé, debba attenersi ai principi  della fede con annessi i suoi discepoli. Come io credo in Dio, tu credi in Budda, come io credo in Maometto, tu credi ad Allah, come tu sei credente, io sono ateo, come io tifo per la Juventus, tu tifi per il Milan.
La stessa cosa riguarda i partiti politici, che anziché occupare lo Stato in ogni settore, bloccando ad esempio l'assunzione a chi magari ha più merito rispetto ai suoi iscritti, dovrebbe limitarsi a creare leggi e decreti nei confronti dei cittadini che li hanno votati. In questo modo ci troveremo di fronte a uno Stato meritocratico e non di favoritismi.
I partiti politici dovrebbero anche'essi essere semplici associazioni, che rappresentino uno scambio di idee e opinioni in base a una fede politica. Esempio: Io ho fede socialita, come tu hai fede liberale e un altro fede conservatore.
Se torniamo indietro con gli anni, in una vecchia intervista dei primi anni settanta, Pasolini già lamentava il fatto che all'interno dei partiti non vi fosse un insieme di idee condivise e individuali, ma che l'idea comune e uniforme imposta dai vertici del partito (segretario e suoi vice) fosse unica e inequivocabole a dispetto dei propri membri.
Bisognerebbe aprire gli occhi un po' più spesso e comprendere che in Italia è il popolo ad essere sovrano, sta scritto nella Costituzione, converrebbe ricordarcelo ogni tanto. Che i liberi cittadini sono i datori di lavoro dei membri del Parlamento, da noi eletti e stipendiati, quindi nostri dipendenti. Dovrebbero rispondere alle nostre esigenze e volontà, e non ai desideri della chiesa, del Vaticano o altro ancora.
Diamo retta ogni tanto alla Costituzione, non solo in teoria, in quello siamo bravi tutti, ma nella pratica.

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