giovedì 18 novembre 2010

Socialisti: (tra)passato glorioso e presenti equivoci

                                     
Il Partito socialista italiano nacque a Genova nel 1892. E' stato il partito più anziano della storia d'Italia, e anche il più glorioso, se si pensa che è durato fino al 1992, e visse esattamente cent'anni, prima di dover chiudere i battenti a causa delle magagne che attorno ad esso si crearono a causa della responsabilità, della allora, classe dirigente, Craxi & co. Fu, come ben sappiamo l'indagine Mani pulite attuata dal pool di magistrati milanesi a scovare gli altarini e gli inghippi, e così, il partito dovette chiudere i battenti, per sempre.
 
Scrive Elio Veltri nelle pagine conslusive del suo libro "DA CRAXI a craxi": -Il Psi nella sua storia centenaria aveva resistito a tutte le bufere: alla repressione regia di fine secolo, al fascismo e allo stalinismo, alle scissioni, grazie all'impegno dei dirigenti e dei militanti, profuso con disinteresse e permeato di moralità. Poi è arrivato Craxi. Ha distribuito posti di potere e denaro, ottendendo in cambio consensi rumorosi e silenzi complici e interessati. Ha costruito così il partito monolitico che piaceva tanto e vi ha inoculato il germe della corruzione che, svuotandolo di tutte le idealità, ne ha determinato la liuqidazione.-
Purtroppo è così. Craxi sbagliò, non solo lui certamente, ma era lui l'indiscusso leader del partito di cui fu segretario per ben sedici anni (1976-1992), perciò rappresentava il partito in sé, l'anima.
Per i reati contestati ricevette due condanne definitive, che non scontò mai visto che si diede alla fuga nel 1994, e si stabi lì in Tunisia, ad Hammamet, da esule (a suo dire), in realtà, latitante.

                                                  
Personalmente non ho nulla contro la sua persona, credo bensì che alcuni meriti li abbia sicuramente avuti, ma ciò non toglie che si sia sottratto all giustizia fuggendo via, per cui non penso che la cosa gli faccia onore. Nella vita di sbagli se ne commettono, e credo che se li avesse ammessi pubblicamente, chiedendo scusa, qualche beneficio in merito a una sua ipotetica collaborazione giudiziaria, per fare chiarezza in merito alle accuse contestate, avrebbe sicuramente giovato a lui, a noi cittadini, e a tutti i socialisti che con il craxismo e quel sistema, non centravano nulla e scontarono anche'essi "la pena" di far parte di una categoria di ladri. Fra l'altro, in questi ultimi tempi, nella città di Milano, si discute se dedicare o meno una via a Craxi, dimostrando di non aver capito nulla a riguardo.
                                          
Da quel momento in poi, in Italia, la parola "socialista", venne purtroppo accostata al partito dei nani e delle ballerine, degli yuppies e dei ladri, dai feroci attacchi alla magistratura che la nuova classe dirigente del partito stesso, avviò per quasi tutto l'arco degli anni '80, facendo scordare da lì in poi, fino alle generazioni future, che il socialismo è tutt'altra cosa, e che quel partito ha avuto una storia importante, che successivamente è stata gettata nel fango da alcuni suoi uomini al comando. Oggi giorno chiunque si consideri socialista, agli occhi della gente, viene visto come un seguace di quel periodo caxiano, senza sapere che in realtà, il socialismo italiano ha scritto, oltre a questo, pagine bellissime e numerose battaglie importanti.
Era il partito di Giacomo Matteotti, fatto uccidere dal Duce per essersi messo di traverso, e aver compreso prima di tutti e in tempo, che il fascismo prendeva le forme di una dittatura, di Pietro Nenni, Riccardo Lombardi, Sandro Pertini e Filippo Turati. Ma soprattutto il Psi, il socialismo e le varie leghe a tutela dei lavoratori, erano il "movimento" nato per favorire i diritti degli ultimi, dei più deboli, di chi era nato con un passo indietro, dalla parte della giustizia sociale, mentre ora vengono accostati alle magagne e alle corruttele, fornendo l'immagine distorta di sé che, l'ultima classe dirigente contribuì a fornirgli. E questo è davvero un peccato, una fine triste e ingiusta, che ora vige e regna, macchiando per sempre la sua gloriosa e importante storia.
                     



Nessun commento:

Posta un commento