giovedì 23 dicembre 2010

Il carcere non riabilita

Il carcere, da che mondo e mondo, non è un luogo che riabilita. Chi ruba tramite banca, corrompe, è corrotto, è mandante di omicidi "eccellenti", è un politico in odor di mafia, trucca le gare d'appalto ecc ecc..non vi sarà mai condotto, se non per un breve periodo. Successivamente, tramite agganci potenti cui sono aggrappati, riusciranno a trovare cavilli giuridici e ne usciranno indisturbati. Da contare che poi, durante il loro soggiorno godranno di tutti i privilegi possibili, quali connessione a internet, telefono, cellulare, televsione con parabola per potere vedere le partite eccetera eccetera. Nelle carceri vengono condotti i piccoli ladruncoli, i poveri, gli emerginati, i ceti più disperati come i tossicodipendenti che rubano perché si trovano a fare i conti con le crisi d'astinenza. E lì in carcere non trovano un ambiente che li aiuti a riabilitarsi e trovare una soluzione ai propri problemi per quando un giorno ne usciranno. Al contrario, faranno quasi sempre incontri che li porteranno in una via peggiore rispetto alla quale erano stati condotti prima. Da sottolineare che è uno scandalo sapere e fare finta di niente, che in quel luogo si consumano violenze di ogni tipo, anche sessuali, che chi ruba una mela (per fare un esempio) viene messo in celle o in bracci assieme a criminali quali stupratori e assassini. E' giusto che chi ruba per mangiare perché non ha soldi per campare venga condannato e portato in carcere? E' altrettanto giusto che Cesare Previti, che ha corrotto dei giudici, comprandosi così una sentenza, invece ne resti fuori bello bello vivendo nel centro di Roma, prestando assistenza ai servizi sociali? Pensate un po', Cesare Previti, condannato per corruzione di giudici, presta assistenza ai servizi sociali. E' corretto? Oltretutto il carcere l'ha visto solo di sbieco, e magari in una cella singola, mica coi criminali comuni. Mentre invece, ribadisco, il poveraccio che ruba la borsetta alla vecchia (che è sempre un crimine) per comprarsi una dose e non cadere in astinenza, anziché venire aiutato dallo Stato viene danneggiato da esso portandolo in carcere dove sicuramente uscirà facendo ancora peggio di quando vi era stato condotto. Cesare Previti è l'esempio lampante del corruttore impunito spavaldo che a testa alta con orgoglio l'ha messo a tutti in quel posto. Può godere di una semi-libertà che è uno schiaffo in faccia alla gente perbene e ai poveri che per vivere rubano il pane e finiscono in galera al posto suo.
E' giustizia questa? La legge è uguale per tutti, o la legge è più uguale per l'ex Ministro della Difesa ed ex Senatore avvocato Cesare Previti?
Il carcere non è un luogo di riabilitazione, tutt'altro. E' una fossa comune, dove gli indifesi e i poveracci vengono annientati dal potere che gestiscono i criminali più spregiudicati e sanguinari. E' un porto franco, che ha leggi e regole da rispettare. Dove i secondini (salvo i casi gravi in cui alcuni sono corrotti e complici dei criminali stessi) fanno del loro meglio per gestire la situazione non facile che vige all'interno.
Che si dica e ridica il carcere non riabilita niente e nessuno, e l'indulto non è stata e non è tutt'ora la soluzione da adottare a riguardo, infatti con la scusa di dare clemenza ai carcerati si è aggirata la cosa per fare un favore ai potenti di turno. Uno su tutti, indovinate chi? Ma sì, l'ex Senatore Cesare Previti.

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