giovedì 16 dicembre 2010

L'odore della paura

                          Ignazio La Russa Ignazio La Russa attends the Italian Party PDL "Festa Della Liberta" held at Lido Di Milano on October 03, 2008 in Milan, Italy.
La sera scorsa, il canale televisivo La7 proponeva la messa in onda della trasmissione condotta da Ilaria D'Amico Exit, nella cui puntata si dibatteva sulla fiducia appena incassata dal governo Berlusconi e della manifestazione di Roma in cui alcuni gruppi di infiltrati tra i manifestanti, provocarono scontri fra loro e le forze dell'ordine. Tra i numerosi ospiti in studio figuravano Enrico Mentana, Adolfo Urso e Rocco Buttiglione che dibattevano sugli argomenti e sui filmati che la trasmissione a diversi intervalli trasmetteva. Un episodio che mi ha colpito in particolare, riguarda la reazione tenuta dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa, fuori Palazzo Montecitorio, poco dopo che il Governo cui fa parte aveva appena incassato la fiducia, nei confronti di un giornalista del programma, il quale con cameramen al seguito, lo incalzò con la semplice domanda rigurdante il famoso "mercato delle vacche", riferendosi a quei deputati "sospettati" di essere stati comprati per votare a loro favore. Il Ministro stesso, probabilmente sentendosi toccato e provocato, non mostrò alcun contegno e inferocito rispose semi istericamente al giornalista de La7 urlandogli più volte: "Fai schifo!", e "Hai perso". Non commento la reazione, ma mi chiedo come possa un membro dell'esecutivo comportarsi  in quella maniera incivile e spropositata, dando l'immagine di un folletto imbufalito e indispettito piuttosto che di un Ministro della Repubblica. Non credo che personaggi del genere debbano rappresentarci, anche se a dire il vero l'onorevole La Russa non è il solo a comportarsi in un certo modo, ma è sicuramente uno dei più incisivi e che calca la scena. Da ricordare che recentemente, durante la messa in onda di "Linea notte" su Raitre, condotta da Bianca Berlinguer, poco dopo essergli stata posta una domanda riguardante la Ministra Mara Carfagna, che all'epoca intendeva dimettersi sia come Ministro che come deputata, egli infastidito abbandonò la trasmissione. Nel 2008, durante la diretta della trasmissione condotta da Maria Latella su Sky, mosse appellativi poco gradevoli nei confronti della direttrice de "l'Unità" Concita De Gregorio, ospite in studio, colpevole di avergli mosso l'accusa di aver fatto ricorso ai militari morti durante una manifestazione pubblica. In anni addietro invece, durante la trasmissione Iceberg su Telelombardia, condotta dal bravo giornalista, purtroppo oggi defunto, Daniele Vimercati, si alzò di scatto e accorse contro un membro del pubblico in studio sferrandogli uno schiaffo solo per essere stato contestato. Nonostante sia un membro di rilievo dell'attuale "regime" che incute timore, anche l'onorevole La Russa ha paura, e si vede. Ha paura perché da par suo, sa che se Berlusconi cadesse, sarebbe difficile che torni a presidiare Palazzo Chigi per l'ennesima volta vista l'età anagrafuca avanzata del Premier stesso (anche se non si sa mai), e quindi per lui le possibilità di sedere un'altra volta su di una poltrona di potere come quella di un decastero importante, quale rappresenta, sarebbe alquanto difficile. Egli è l'esempio lampante di chi conserva il posto grazie a Berlusconi, lui come i Frattini, i Brunetta e i Bondi vari.
Un altro fatto che fa capire che viviamo in un regime a tutti gli effetti, lo si attinge proprio nel vedere il suo atteggiamento spavaldo e sfacciato a telecamere accese, dove anche il minimo pudore rguardo personali reazioni viene accantonato, per esibire il potere che con esuberanza diffonde alla comunità non solo telespettatrice. Alcuni uomini di opposizione, sia parlamentare che popolare, lo considerano un clown, alcune volte eccessivo nei modi, ma alle volte anche simpatico, ma non ne sono poi così tanto convinto.
Il Ministro La Russa è lontano anni luce dalla simpatia, è l'antitesi dell'ironia, e la sua non è altro che euforia ed esibizionismo spirituale che, tramite il potere, gli consente di dire e fare cose senza freni a seconda del proprio stato d'animo. Cari lettori, ma vi immaginate un De Gasperi, un Nenni, un Almirante, un Togliatti che da dello schifoso a un giornalista che gli pone una domanda? O più recentemente uno Spadolini, un Ciampi o uno Scalfaro? E' proprio vero quel che si dice alle volte, che il potere, se non lo si sa gestire, da alla testa, con il rischio di usarlo in modo improprio e abusandone di volta in volta, anche quando non servirebbe.
Il potere dovrebbe essere un attestato consegnato nelle mani responsabili e meritevoli di una persona attenta, premurosa, che ha avuto meriti umani e professionale in vari campi, e non un regalo concesso in cambio della fedeltà personale e privata dimostrata al Sultano di turno, perché è da queste piccole cose che poi nasce e si allarga un regime. E infatti, ci viviamo dentro.


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