martedì 14 dicembre 2010

La sconfitta

Non è un bel giorno per lui. Gianfranco Fini ha incassato non solo una sconfitta politica, ma ha dovuto fare i conti col tradimento spudorato di alcuni dei suoi "fedeli"che gli hanno voltato le spalle votando la fiducia al Governo in carica in cambio di favori, cui hanno permesso di restare ancora in sella.
Nel vedere esultare i Ministri e i deputati Pdl dopo aver incassato la fiducia, sembrava di ritrovarsi più che in una camera parlamentare, all'ippodromo di San Siro dove gli scommettitori vincenti urlano di gioia scambiandosi abbracci reciproci dopo aver vinto le corse ai cavalli. Il Presidente della Camera ha dovuto inoltre assistere ed ascoltare gli insulti che gli sono stati mossi durante il dibattito giornaliero dai suoi ex alleati, ed ora per lui l'opposizione che assieme a Fli farà, sarà ancora più difficile vista la spregiudicatezza che Berlusconi ha saputo per l'ennesima volta sfruttare. Il fatto che poi lo stesso Premier sia andato a lusingare Casini tra i banchi di Montecitorio per accalappiarsi un suo futuro sostegno governativo, è la dimostrazione di quanto egli stesso abbia il senso del pudore estremamente lontano, anche se la sua era più un'esibizione di potere sbattuto in faccia a tutti, soprattutto allo stesso Fini come per dire: "Ehi pivelli, osservatemi attentamente. Mi avete sottovalutato, il potere lo detengo io, avete visto? Sono sempre e solo io il padrone". Come ha detto poche ore fa sapientemente Marco Travaglio, l'errore è stato quello di sottovalutare il potere che Berlusconi rappresenta, e come abbiamo detto anche noi, decidere di togliergli la fiducia e aspettare poi un mese per votarla, è stato solo un regalo al Premier in sé a cui è stato dato fiato da riprendere, sapientemente aggiungerei.
Resta il fatto rilevante che Fini ci ha messo la faccia, ha mostrato coraggio, e se ha perso oggi non vuol dire che lo sarà anche un domani (si spera non troppo lontano). In un solo giorno è stato sconfitto e tradito, ma quantomeno gli va riconosciuto il merito di averci provato per la prima volta, e non è stata cosa da poco, a mettersi di traverso a Berlusconi. Proprio per questo, nonostante tutto, nonostante gli anni in cui assieme a lui approvò le famose leggi vergogna, nonostante siano andati a braccetto per quasi tre lustri consecutivi, va il riconoscimento di una sconfitta onorabile.

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