domenica 5 dicembre 2010

L'odio

Legittimo sentimento / forzato impedimento


Da che mondo è mondo l'odio è un sentimento, e come tutti i sentimenti andrebbe rispettato e riconosciuto, soprattutto nei paesi dove vige la tanto difesa e sposorizzata democrazia come quella italiana.
L'odio è un sentimento che esprime avversione e antipatia verso qualcuno o qualcosa, una cosa legittima e da tollerare, fino a che il sentimento stesso non si trasformi in violenza, ma nelle democrazie, soprattutto in quella italiana non è così. Non si può odiare, anzi, si può odiare chi la classe dirigente dice che si può e a volte si deve fare, mentre altre categorie restano praticamente intoccabili da ogni forma di critica. Non si deve fare, non si può, punto e a capo.
In Italia, se si ha avversione, per esempio, nei confronti degli omosessuali "apriti cielo", succede un pandemonio. Chi afferma tale opinione (come l'onorevole Rocco Buttiglione fa spesso) viene quasi prontamente costretto a rimangiarsi tale affermazione e successivamente obbligato a scusarsi nei confronti della parte offesa. Nel nostro paese se alcuni cittadini e parlamentari si prestano a contrastare leggi in materia di riconoscimento verso le coppie di fatto, bene o male si accetta la posizione, altrimenti, se si esprime opinione avversa, a voce libera, nei confronti dell'omosessualità, si va incontro a una campagna mediatica di denigrazione globale. In pratica, in questo nostro Stato, non si può avere il legittimo diritto di odiare chi pare e piace, mentre in sostanza, c'è scritto nella Costituzione, si può esprimere avversione, in termini civili ovviamente, verso chiunque. Non appena l'onorevole Rocco Buttiglione, e altri assieme a lui, esprimono un sentimento di lontananza nei confronti dei gay, codesti assieme a tanti si muovono in un curo unanime di scandalo solo per aver espresso una propria legittima opinione. Trovo ridicolo proclamarsi difensori a spada tratta della carta costituzionale, che dice appunto che rispettare i sentimenti altrui sia lecito e sacrosanto, e poi darle contro quando si cerca di zittire chi la pensa diversamente riguardo un "contesto". Con questo comportamento, si evige che della Costituzione si fa un uso assai scorretto, perché risulta palese che la si difenda a seconda delle esigenze personali.  Non credo che gli omossessuali siano una "categoria" da proteggere, visto che spadroneggia a destra e a manca, in televisione soprattutto, e guai a chi gli muove un'accusa. Ci sono registi come Ferzan Ozpetek e Pedro Almodovar, che fanno dell'omosessualità un cavallo di battaglia nei loro film, esaltandone l'appartenenza, e talvolta discriminando sapientemente quella opposta, con la scusa e la misericordia che in passato gli omosessuali fossero assai discriminati, col risultato che ora vige una specie di rovescio della medaglia.
Oriana Fallaci, la famosa scrittrice e giornalista italiana, se non fosse deceduta anzitempo, sarebbe probabilmente stata condannata da un tribunale francese per le sue accuse e sentimenti di odio nei confronti dell'Islam: una cosa priva di fondamento che determina l'abuso e l'oltraggio di una idea che deve essere comune a tutti e che deve sovrastare quelle al di fuori del coro. Non sono mai stato un seguace della Fallaci degli ultimi anni della sua vita, ma ho sempre rispettato le sue, anche se dubbie, prese di posizione, ed ho sempre letto con piacere e curiosità i suoi ultimi libri che trattavano tale argomento per cercare di capire e approfondire le sue idee, che anche se non erano consone alle mie, rispetto sicuramente.
Un altro esempio riguarda Israele e la Palestina. In Italia, (che si trova sotto il dominio e il ricatto degli Usa soprattutto per via dell'appartenenza a quella cambiale usuraia che è la Nato) chi spende parola a difesa delle ragioni dei palestinesi, viene messo in "quarantena". Un esercito di uomini si propendono a costringere di rivedere tale posizione presa, col rischio di emerginarti se non venisse adottato prontamente un ritorno ai propri passi che ti riporti sulla retta via comune a tutti.
Criticare la politica di Israele quindi non si può: o la elogi o resti in silenzio, non ci sono alternative.
Tutto questo, è il frutto della succube influenza castrativa e sodomizzante che il nostro paese tiene nei confronti degli Stati Uniti d'America, una Nazione falsa, che da invidiare a noi ha tutto, e che noi invece prontamente scartiamo e gettiamo tirando la corda assimilandoci a loro.
L'odio è un sentimento, abbiamo detto, e fino a che non si trasforma in violenza rimane legittimo a tutti gli effetti, visto che da libero cittadino: "Io posso odiare chi mi pare e piace, e niente e nessuno può costringermi, soprattutto sotto ricatto, né a rimangiarmi il mio pensiero che da sfogo alla mia voce, né tanto meno ad amalgamarmi alla vostra idea comune e consona da rispettare come nemmeno un suddito si piega al proprio sire".

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