lunedì 13 dicembre 2010

La trattativa

"Un duello tra due blocchi contrapposti dello Stato nello Stato"

La trattativa tra Stato e Mafia all'epoca delle stragi del 92/93, sembra divenire sempre più una certezza e non un' ipotesi, mano a mano che il tempo passa e le testimonianze di Massimo Ciancimino, pare siano sempre più dettagliate e talvolta riscontrino conferme. Mi chiedo solo se si arriverà mai a una conclusione definitiva, in cui i mandanti verranno scovati e condannati una volta per tutte, perché francamente ho le mie perplessità a riguardo. Trovo assai improbabile vedere dietro le sbarre alti ufficiali dello Stato Italiano, accusati di aver trattato con Cosa Nostra durante quegli anni, per porre fine al periodo stragista messo in atto dai corleonesi. Non so se si riuscirà mai a identificare il famoso Signor Franco/Carlo, lo 007 che era un medatore importante delle trattative stesse. Con questa classe dirigente al governo e in Parlamento, penso sia difficile che la verità verrà fuori, anche se la magistratura, sta svolgendo un lavoro accurato. Noi cittadini dobbiamo sapere, questo è ovvio, ma personalmente credo proprio che ciò che sta dietro a quegli anni, sia una mina vagante se non una minaccia nei confronti delle autorità che verrebbero screditate da tutti i livelli, col rischio di una sommossa da parte della popolazione. Probabilmente, è proprio per questo che viviamo in uno Stato di polizia, e il governo stesso ha propositamente insediato in diverse città l'esercito, con la scusa di tutelare il cittadino dal pericolo della criminalità di strada.
Il governo quindi, e non solo, ha timore che certi segreti vengano resi pubblici, e per paura di ciò, di una brutta reazione da parte della popolazione, si è tutelata a mantenere l'ordine pubblico, a monitorare la situazione, tenendosi pronta in qualsiasi caso.
Proprio per questo mi domando: "Le indagini saranno più forti e porteranno alla verità dura e cruda, oppure chi lavora di nascosto, depisterà sapientemente la cosa e riuscirà a tenerla in saccoccia per l'ennesima volta?". Credo che siamo di fronte a un duello dentro lo Stato, in cui i buoni (lo Stato) e i cattivi (l'anti Stato) combattono affinchè la loro funzione di obbiettivo prevalga sull'altra. Sta di fatto che i buoni, in questo caso lo Stato, deve combattere su due fronti invece che uno: per primo deve svolgere le indagini e in secondo luogo stare attento ai tranelli dei depistaggi e del discredito che nell'ombra qualcuno sta preparando a muovergli come sempre. Sotto sotto si sta combattendo una vera e propria guerra, che vedrà un solo vincitore, e uno sconfitto. Personalmente non ho speranza, quella è morta da un pezzo, ho solo il desiderio che venga alla luce la verità, che i buoni, ossia lo Stato, riusciranno a vincere la battaglia, perché questo nostro paese è di tutti, non solo di una fetta oligarchica e spregiudcata che tende a nascondere, a insabbiare per poi far cadere tutto nel vento del nulla.
Non si tratta quindi di speranza, ma di tifo e sostegno verso quei magistrati che stanno compiendo il proprio dovere di servitori dello Stato, e che così facendo dimostrano proprio che l'Italia, è anche casa nostra.

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