martedì 9 novembre 2010

La salute è un diritto



La sanità in Italia è pubblica, il che vuol dire che ogni singolo cittadino ha il diritto di curarsi e farsi curare in appositi servizi sanitari, più comunemente chiamati ospedali, dove lo staff medico che vi lavora, ha il dovere di cura verso ogni singolo paziente.
Nel nostro paese abbiamo sia ospedali, che cliniche private, che a differenza dei primi, per prendere un appuntamento per un check up completo, o una semplice visita, bisogna pagare, e non poco, visto che i costi sono onerosi. Perciò sono strutture riservate per la maggiore, ai membri di una fascia economica medio alta per poi salire: i ricchi.
Gli appuntamenti in clinica, vengono presi a distanza di pochi giorni dalla richiesta del paziente, e a differenza degli ospedali, troviamo stanze singole con bagno dotate di tutto: televisore, accesso a internet, più un letto per chi desideri non lasciar solo la notte il parente paziente che viene ricoverato. Per non parlare della cucina, assai più sofisticata e varia rispetto agli altri.
Oggi, anche alcuni ospedali hanno adottato queste modalità, ma solo ed esclusivamente per chi ha la possibilità di  pagarne il servizio. Diversamente, un paziente ricoverato, viene spedito in una camera comune assieme ad altri, mangia il cibo della mensa, e non dispone di semplici distrazioni che lo aiutino a pensare ad altro, se non all'angoscia del ricovero.
Ma facciamo un esempio: il medico di base visita un signore (in questo caso il paziente) , e in base a questa gli prescrive una TAC di controllo tramite mutua. Per ottenere l'appuntamento, il nostro signore non ci metterà poco (salvo raccomandazioni e/o conoscenze o fortuna) , perché i tempi di attesa sono molto lunghi, a volte anche di sei sette mesi. Adesso, mettiamo che questo signore che deve fare la TAC abbia il cancro e ancora non lo sa, e per avere la diagnosi debba aspettare tutto quel tempo. Le conseguenze saranno quelle di non poter cominciare le cure adeguate e la dura battaglia per guarire dalla malattia che lo ha colpito, perché non dispone ancora di una diagnosi concreta. Perciò il tempo passa senza che egli scopra e prenda in tempo il male che lo affligge, con la probabilità di essere già sotto terra.
Prendiamo un altro esempio: il medico curante mi visita, nota che ho dei problemi e mi prescrive delle medicine.
Se queste sono mutuabili (nel senso che le passa la mutua, quindi lo Stato) non devo cacciare dalla tasca alcun soldo, se invece le medicine non risultano mutuabili, e hanno un costo oneroso, sarei costretto a limitare le mie già onerose spese, e fare dei tagli per esempio nel cibo, per poterle acquistare e qundi di conseguenza curarmi.
Ma scherziamo? Proprio perchè la sanità di questo paese è pubblica, le medicine e le visite (le TAC per esempio, hanno un costo) dovrebbero essere gratuite per chiunque.
Ci troviamo invece di fronte a pazienti di serie A, e B, in cui il ricco fa la visita immediata perchè paga, e anche se necessita di medicine che non sono mutuabili, il problema non sussiste perchè ha il portafoglio pieno.
Ha quindi più facilità di guarigione (perché prende magari in tempo la malattia, e ha tutti gli strumenti a disposizione per potersi far curare) a differenza del povero, che deve aspettare mesi e mesi per sapere se è malato oppure no, senza nemmeno disporre del denaro sufficiente per recarsi in farmacia e acquistare le medicine cui necessita.
Sotto sotto la sanità in Italia non è pubblica, ma privata, e questo grazie alla burocrazia che incombe nel sistema statale italiano che è un disatro, per non dire di peggio, e viene rabbia nel constatare sempre più spesso che la nostra costituzione viene letteralmente ignorata o ancora peggio, raggirata, perché in uno dei suoi articoli c'è scritto che la salute è un diritto di tutti, senza trattamenti di favore verso questo o quell'altro. Così è l'Italia, bellezza!

2 commenti:

  1. Sono d'accordo con te: Art.32 della Costituzione!
    La plutocrazia sta prendendo il sopravvento sulla scia dell'esempio degli USA, dove la salute non è un diritto, ma un bene: health for money! In Italia, regioni come la Calabria dove Loiero è stato costretto prima della fine del suo mandato a privatizzare metà sanità regionale per gli sprechi finanziari da lui stesso causati e come la Puglia dove il Vendola, che parla di diritti universali girando per il mondo, sta per chiudere due ospedali pubblici a Taranto per sostituirli con uno privato, il San Raffaele del Mediterraneo, in sinergia con Don Verzè (caro amico di Berlusconi; chissà quanti retroscena a noi ignoti!?ah!) e con i soldi dell'Unione Europea dei FAS, che secondo le direttive UE andrebbero usati per altri scopi e non per privatizzare il pubblico...e Vendola era (o è?? sinceramente non si capisce!) comunista, tanto per ricordare!
    Questi due esempi (tanti altri se ne possono fare) per sottolineare che nel nostro Bel Paese la Costituzione sta diventando carta straccia! Privatizzare due ospedali pubblici non è anticostituzionale (contro l'art.32???)???

    http://nonsolopoliticavox.blogspot.com

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  2. Ciao Gianluca, grazie per il tuo commento innanzitutto. Sono d'accordo con te che alcuni politici elogiano la carta costituzionale in pubblico e poi in privato se ne puliscono il cxxx. Interessante il tuo discorso su Vendola che spende tante belle parole su tutto, ma ho sentito anche io che ha tenuto dei comportamenti poco chiari. Terrei, sempre che tu ne abbia voglia, di approfondire l'argomento su Vendola stesso, dato che l'argomento non solo è importante ma da chiarire ulteriormente.

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