venerdì 19 novembre 2010

Walter Veltroni: l'uomo dalle mille risorse

                                                   
Ultimamente è tornato alla ribalta, dopo il periodo in cui si defilò, causa le dimissioni da segretario del Partito Democratico, costatogli a causa dei ripetuti insuccessi elettorali, per ultimo, le regionali in Sardegna, che videro il candidato della coalizione opposta alla guida della regione. Ha capito che però stare in un angolo non gli fa bene, gli nuoce alla salute, è più forte di lui, e in un modo o nell'altro, deve pur tornare alla ribalta inventandosi qualcosa e far parlare di sé. Pochi mesi fa, partecipa come ospite prima, a "Che tempo che fa" su Rai3, poi ad "Annozero" su Rai2 e denuncia il fatto che lo Stato italiano, ai tempi delle stragi del 1993 a Roma, Firenze e Milano, stesse trattando con Cosa Nostra. Però (vien da dire) sai che novita? Possibile che se ne sia accorto e ne parli solo ora? Dov'era quando diversi giornalisti d'inchiesta ed alcuni esponenti politici denunciavano da anni la stessa cosa? Si tratta del risveglio dell'omo dormiente, o di una tattica per tornare alla ribalta sul palcoscenico politico nazionale? Sarabbe bello ricevere da lui stesso una risposta veritiera, cosa però assai improbabile, visto che il coraggio per lui è come la verginità per Illona Staller (in arte Cicciolina). Si tratta più che mai di Uòlter (per chiamarlo alla Marco Travaglio) Veltroni. Negli anni '70, per i ventenni di allora, la moda corre verso il Pci, e lui ovviamente si considera comunista (testimoni sono i suoi scritti di allora). Dopo la svolta delle bolognina di Occhetto, appoggia il segretario e la mozione di maggioranza al Congresso di Rimini del 1991 per il cambio del nome del partito che diventa Pds, e nel 1995 afferma: «Si poteva stare nel Pci senza essere comunisti. Era possibile, è stato così», riferendosi a se stesso. E' stato direttore de L'unità e parlamentare per sei legislature fino all' elezione di sindaco di Roma nel 2001 e riconfermato nel 2006, periodo in cui rimise il suo mandato parlamentare. Nel frattempo dal 96 al 98 è nominato vice premier nel primo governo Prodi in cui ricopre anche la carica di Ministro per i beni culturali, e si batte per piazzare i suoi simpatizzanti ai vertici della Rai.  Per ben due volte, nel 2006, di sua spontanea volontà, dichiara che una volta terminato il suo mandato da sindaco, lasci la politica e si ritiri in Africa. Ma stranamente il vento cambia. Nasce il Pd e accetta di candidarsi come segretario alle primarie dove vince. Nonostante non sieda in Parlamento, interferisce nella politica governativa insistentemente incontrando persino Berlusconi, che in quel periodo era messo alle strette dai suoi stessi alleati e gli ridà popolarità. Successivamente, afferma che alle prossime elezioni, il Pd sarebbe corso da solo senza l'appoggio della sinistra radicale e altre forze. Dichiarazione che fece cadere il governo visto che Mastella, all'epoca alleato del secondo Governo Prodi possedeva col suo partito poco più dell'un percento degli elettori, cosìcché trova una scusa e si stacca votando contro la fiducia, facendolo di conseguenza cadere.
Da rilevare che nel 1985, si sostiene che Veltroni, quando nel Pci era responsabile della comunicazione, aiutò a retificare il decreto Craxi che salvava i tre neetwork belusconiani dall'oscuramento attuato da tre Pretori, in cui la contropartita fu la cessione completa della terza rete Rai al partito.
Oggi sta studiando per tornare alla ribalta, tant'è che per farsi notare ha creato una fondazione denominata "Democratica" in cui ricopre il ruolo di presidente. Ad ogni evento culturale mondano non può non sottrarsi, come ad esempio il Festival del cinema di Roma. Parla di cinema e grandi ideali, di Martin Luther King, Enzo Biagi, Giorgio Ambrosoli, e Bob Kennedy...ma in sostanza? Una volta che ha citato film, registi, e grandi pensatori che cosa rimane? Forse la figura capricciosa di un uomo che ogni mattina si guarda allo specchio e stentando sicurezza prova e riprova discorsi convincenti che vuole tenere per non rimanere all'angolo del ring. Solo che le sue numerose occasioni le ha già avute, e le ha sprecate facilmente con una sconfitta dietro l'altra. Sarebbe onorevole che le ammettesse e ammainasse la bandiera una volta per tutte, se non altro avrebbe il merito di dare il buon esempio ai suoi "compagni" di partito che hanno perso più volte assieme a lui.

4 commenti:

  1. walter è l'unico politico di sinistra che può consentire uno sviluppo coerente all'italia fondato sull'arte e sulla cultura...

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  2. a me sta sulle balle con quella sua faccia da pesce...

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  3. Caro lettore Cassius Clay, comprendiamo la sua simpatia verso il politico Veltroni, ma è un dato di fatto che egli con le sue decisioni abbia commesso notevoli errori. Sappiamo che parla di cinema, di arte, e grandi personaggi, ma in conclusione le nostre domande su di esso è la seguente: che cosa ha fatto di positivo per il paese? Ci riferiamo a cose concrete naturalmente.
    La ringraziamo comunque per aver espresso le sue idee col suo commento, che può esporci in quelsiasi momento lei lo desideri.
    LA REDAZIONE

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  4. Caro lettore Harry Potter, che il politico abbia una faccia da pesce o meno, per noi non è argomento di dibattito, come l'aspetto esteriore. Certo, condividiamo con lei il fatto che non abbia mai dato segni di svolta concreta e positiva per il bene meritocratico del paese. Tante parole al vento, anzi, tanto fumo e poco arrosto.
    La ringraziamo per il commento, e se vorrà replicare, può farlo in qualsiasi momento.
    LA REDAZIONE

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