lunedì 29 novembre 2010

I prodotti Tatangelo, D'Alessio, Facchinetti

Smerciare un prodotto e rivenderlo sul mercato richiede un investimento che risulta assai notevole in base alla spesa dei costi riguardo le aspettative d'investimento che ci si è posti come obbiettivo nei confronti di uno rispetto ad altri.
Si tratta di un'operazione delicata, che per ripianare i costi ricorre all'uso forsennato di pubblicità a qualsiasi ora del giorno, in cui tutti gli emitteti radiotelevisivi si mettono a disposizione del consumatore.
La pubblicità è un martello pneumatico che a furia di picchiare, comprime la corteccia cerebrale dell'ascoltatore fino a inculcargli il messaggio il cui fine è: sei obbligato a farti piacere questo prodotto. L'uomo è debole, e se non conosce minimamente l'uso che la pubblicità adotta in termini di mercato, si ritrova sottomesso alle lusinghe seduttive del potere cui lui è sottomesso, vittima innocente da parte di mercenari lobbisti spietati, pronti a tutto per raggiungere lo scopo che si sono preposti: vendere.
Mi vengono in mente tre prodotti in particolare che ultimamente sono i più pubblicizzati a suon di marketing: Gigi D'Alessio, Anna Tatangelo, Francesco Facchineti (ex Dj Francesco).
Il primo, è il risultato più soddisfacenete di tante battaglie finanziarie, per le quali non c'è voluto molto, se non un lavoro spregiudicato ai danni del cittadino inerme.
Per prima cosa è stato studiato bene quanto dosare la pubblicità in merito da farlo conoscere su piazza, in secondo luogo gli si è fatta una serie di corte in merito, in modo tale che personaggio e canzoni fossero complementari all'interesse collettivo. La terza fase, più difficile, è stata quella di condurre il consumatore nei negozi a comprare i suoi dischi. Operazione riuscita.

                                               
Ma facciamo un breve ritratto del Gigi nazionale. Veste sempre firmato con indosso i capi più costosi che ci siano in circolazione, solo che nonostante indossi quegli indumenti pacchiani, rimane sempre e comunque volgare indossando una maschera, che nasconde il cosiddetto guaglione della Napoli più degradata, con la voglia di smarcarsi da quell'etichetta che vede come una minaccia, nonostante faccia sapere spesso, quanto la napoletanità sia importante per lui. L'abito non fa il monaco, si dice. Dedito al fascino della bella vita, spende e spande quel che guadagna visto che ha amici potenti i quali son sempre pronti a dare una mano nelle produzioni musicali e in partecipazioni televisivi in cui è adulato da tutti. Nel 2006 fece una festa in casa sua, cui tra gli invitati figuravano Francesco Storace, Clemente Mastella e Silvio Berlusconi, per non parlare di quanto fosse chiacchierato per alcune sue frequantazioni camorristiche. E' arrogante, nervoso e maniaco di se stesso, dei capi che porta addosso e dalla mania del lusso. Come cantante è assai scadente, viste le numerose stonature che offre quando si esibisce dal vivo.
                                                    
Lui sostiene di cantare l'amore, quando in realtà si trattano di pure e semplici mielose melodie da sceneggiata partenopea in cui l'autore si lagna rivolgendosi a una ragazza. Un BuisnessMan D'Alessio, uno che conta e che pretende che la sua nuova compagna, Anna Tatangelo, continui a fare dischi anche se calcolata da pochi ascoltatori, nonostante una pubblicità enorme le viene riservata. Intonata lo sarà anche, ma non ha carisma da palcoscenico, è una ragazzina ma dimostra più di quarant'anni, assumendo le pose (grazie anche a degli inutili lifting ai quali si è sottoposta) di un'attrice da film di serie C che non vuole essere messa da parte. Nonostante il mercato discografico non sia particolarmente soddisfatto di lei, siccome ha le spalle coperte, e qualcosa d'importante deve pure farlo, viene scelta come giurata a "X Factor", dove estrerna le prorpie frustazoni di donna isterico-fallita a discapito dei concorrenti che l'ascoltano terrorizzati.
                                               
Un discorso lo merita anche Francesco Facchinetti, figlio del celebre Roby, cantante e tastierista dei Pooh. Il ragazzo in questione tentò la carriera musicale scrivendo canzoni d'autore quali "Il capitano uncino" che veniva trasmessa molto nelle discoteche. Un successo estivo che non riuscì a ripetere quando cominciò a darsi un tono più serio che non convinse il consumatore, perché, quest'ultimo, non è poi nemmeno tanto stupido da farsi imbacuccare per l'eternità. Ma si sa, i figli so piezz'e cor, e qualsiasi genitore è sempre pronto a dargli una mano, cosa che puntualmente accaddde quando nel 2007 i due parteciparono in coppia al Festival di Sanremo con una esibizione canora che la critica giudicò scadente, rilevando quanto lex dj stonasse ripetutamente. La cosa fece incazzare alquanto il padre che si scagliò con rabbia contro la stampa stessa. Il buon Signor Facchinetti anziché dire "che volete farci, pure io tengo famiglia" se l'è presa proprio male, non l'ha digerita sta critica, legittima fra l'altro, che diede dimostrazione come al pubblico, delle incapacità canore e musicali del figlio, non gliene importasse granché. Solo che anche Francesco ha le spalle coperte, e una posizione di privilegio nel mondo dello spettacolo spetta anche a lui di diritto. E allora cosa si fa? Lo si improvvisa presentatore di trasmissioni musicali sulla rete due della rai, quella dei giovani. Problema risolto. Solo che questi inghippi forzati, in gergo tecnico assumono la connotazione di rubare il lavoro altrui. Una persona meritevole di conseguenza si attacca, per far spazio alle raccomandazioni e al gioco facile della pubblicità, quando invece la sponsorizzazione di un lp o un cantante dovrebbe essere alla pari di tutti, una specie di par condicio, in modo tale da non influenzare il telespettatore e lasciare a lui libero arbitrio. Sarebbe un'idea, magari da modellare, ma almeno così limiterebbe dei danni che si vedono e ci sono eccome nei confronti del telespettatore e del monopolio che riguarda oramai diversi emisferi.

2 commenti:

  1. mah volevo dire che giggi è un grande...non si può criticare un cantautore del suo spessore...

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  2. rodete un pò per l'invidia eh?? questi sono grandi artisti checchè ne diciate voi...

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