giovedì 2 dicembre 2010

L'Italia (nel) paese dei bigotti

Il nostro paese è sinonimo di orgia. Dove imperversa la confusione che si contorce formando un'aggrovigliamento di corpi in preda al panico, derivato dalla paura generale, che si sfutta e consuma a vicenda, si favorisce lo smarrimento del singolo e si estende un miscuglio di sangue infetto che si trasmette durante l'amplesso mentale e corporeo cui i sudditi cedono sodomizzati.
L'Italia in sé è fortemente ipocrita fino al midollo, e di esempi, se vogliamo ben vedere, ce ne sono a centiaia. I nostri governanti, a furia d'inculcarci violentemente il mito di modello americano, hanno finito per farci rigurgitare totalmente la nostra cultura europea storica e millenaria (che appunto viene denominato vecchio continente) a favore di quella statunitense, che a differenza è priva di radici essendo una terra "nata"dalla violenza, sicché è stata occupata abusivamente imbbracciando le armi da parte degli emigranti europei, perlopiù disperati e delinquenti, che in cerca di fortuna, una volta giunti a destinazione, hanno spodestato i veri abitanti del continente (ossia gli indiani), annettendosi tutto il territorio con annesso le varie ricchezze. Un paese assai ambiguo gli Stati Uniti d'America, dove ancora oggi il suo Presidente rischia di dover dimettersi nel caso venisse colto a tradire la moglie o a ricevere prestazioni sessuali da una ragazza più piccola anche se maggiorenne (lo scandalo Clinton-Lewinsky è un esempio). In quel paese si da molto peso alla vita personale della massima carica istituzionale che lo rappresenta, quando invece importante credo che sia la fedina penale pulita di esso e che mantenga un comportamento etico e civile nei confronti dei cittadini che governa.
Gli Usa, sono una Nazione Federale in cui ancora oggi, in alcuni Stati membri, vige la pena di morte tramite iniezione, ed il il Ku Kux Klan, è accertato, è ancora presente al sud, in Georgia e in Alabhama.
Il tasso di alcolismo è assai notevole in tutto il paese, difatti negli anni venti e trenta vigeva il proibizionismo (ci sarà stato un perchè?), e gli alcolici tutt'ora possono essere acquistati solo dopo che il negoziante, se in dubbio, abbia certificato tramite documenti la maggiore età dell'acquirente. Per non parlare che c'è in vigore una legge molto severa su chi esibisce alcolici in pubblico (si possono consumare per strada attraverso un apposito sacchetto che ricopre la bevanda per non sponsorizzare l'alcolismo, si dice) e pene altrettanto severe come la galera, per chi viene sorpreso alla guida in stato di ebrezza, per di più le patenti automobilistiche vengono rilasciate a partire dall'età di sedici anni, e il che è tutto dire.
Possibile che in Italia si veneri così tanto quel modello a tal punto da prenderlo come esempio nelle costruzioni architettoniche, nei costumi, nel cinema, nello sviluppo dei centri commerciali e dei McDonald's vari, spodestando quel che un tempo (il nostro paese) veniva definito come il giardino d'Europa?
Persone anche stimabili del nostro panorama nazionale pensano anche'essi che gli Usa siano un sistema cui trarre ispirazione per riformare alcune componenti del nostro sistema politico. Si elogia il fatto, per esempio, che in quella Nazionae ogni qualvolta un Presidente finisce il proprio mandato oppure perda le elezioni dirette alla Presidenza, svanisca dalla circolazione e scompaia dalla scena politica come protagonista. Una cosa che ritengo insensata se venisse adottata senza l'ago della bilancia anche da noi.
E' vero che nel nostro Parlamento hanno presieduto per anni personaggi del calibro di Clemente Mastella e Ciriaco De Mita, che per il bene dei cittadini non hanno fatto proprio nulla, se non sedersi fra i banchi dello stesso per abitudine e agevolazioni personali. Ma è anche vero che in Italia abbiamo avuto sulla scena politica uomini come Alessandro Pertini, Ferruccio Parri e Alcide De Gasperi, ai quali personalmente non avrei mai negato di ritirarsi dalla politica, visto l'impegno e la dedizione costante messa a servisio del cittadino. Ci sono persone e persone, che prese singolarmente si dovrebbe decisere se continuare o meno a farci rappresentare da loro, altrimenti si correrebbe il rischio di generalizzare.
A Furia di assimilarci al modello americano abbiamo perso per strada i nostri saldi principi storici e culturali, oltre che valori, abbracciando una forma di bigottismo universale senza pari che domina e prevale su tutto il resto.
Che più che bigottismo è finto bigottismo, una sorta di apostasia mai dichiarata e quindi mascherata, che nasconde la sostanza di un cristianesimo militante in tutte le sue forme e dogmi più severi.
Un esempo concreto si riallaccia alla campagna stampa in cui alcuni quotidiani calcarono il caso Noemi Letizia al fine di colpire in negativo il Premier Berlusconi, lasciando così decadere argomenti più importanti come il caso Mills (da tenere a mente che ogni persona, anche il capo di un governo può andare a letto con chi vuole senza rispondere a nessuno, perché rimangono affari suoi, deve solo rispondere alla nazione sul piano politico ed etico pubblico, non privato). Se contiamo anche il fatto che nelle trasmissioni televisive viene esiliato per anni "colui" cui involontariamente scappa una bestemmia in diretta, e si lascia correre se in prograami come "Il grande fratello" si tollerino orge e discorsi analfabeti e volgari, si capisce molto quanto la contraddizione sia presente su diversi fronti.
Cosa si dovrebbe fare? Mandare al rogo, per esempio, l'intera regione Toscana perché hanno nel loro linguaggio da sempre la bestemmia? Perché in tv viene cacciato chi bestemmia e fa informazione libera, e si idolizzano e celebrano personaggi quali Lele Mora che di più blasfemo non c'è?
Questo finto bigottismo è un millantare continuo, un nascondersi dietro l'immagine che si vuol far credere di sé con l'inganno. Un vero bigotto rispettabile che abbiamo avuto nel nostro paese e che in politica aveva un certo peso e spessore era Amintore Fanfani, il quale nel bene o nel male risultava persona rispettabile, rispettosa e rispettata, soprattutto dinnanzi agli occhi degli avversari politici.
A Furia di amalgamarsi al consumo capitalistico statunitense, l'Italia in sé è divenuta più falsa di quanto non lo fosse già un tempo, calpestando le sue radici storiche umane e profonde a favore della menzogna, in cui la cultura è stata accantonata per favorire l'inno del "produci, consuma, crepa".

2 commenti:

  1. l'Italia ha perso la guerra quindi l'occupazione politica da parte del paese vincitore era inevitabile. Purtroppo c'è anche quella militare con le varie basi sul ns territorio e quella "culturale" che è quella che hai descritto. Se il Duce non avesse fatto quelle cazzate "imperiali" che ha fatto non saremmo stati così messi nel sacco.

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  2. Caro lettore FabioD, il fatto che il Duce Benito Mussolini, fosse stato ucciso è stato un errore in partenza. Meritava quantomeno un processo cui venir sottoposto.
    Per quanto riguarda gli Usa, ciò che dici dimostra il fatto che fino al crollo del muro di Berlino gli servivamo e per tenere buona la popolazione ci hanno dato il benessere.
    Una volta riusciti a sconfiggere l'Urss ci hanno punito duramente, prima abbandonandosi, poi facendoci diventare un paese di marionette, se non barzelletta.

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